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COMUNICATO – D.M. di istituzione nuclei di Polizia Penitenziaria presso gli U.E.P.E.: il punto di rottura!

Giugno 27, 2017 Sinappe 0 Comments

Ci ritroviamo a trattare l’argomento del D.M. di istituzione dei Nuclei di Polizia Penitenziaria presso gli U.E.P.E. a distanza, questa volta, di sole due settimane dal precedente incontro. Questa volta, la riunione è stata voluta dal dott. Starita congiuntamente sia con i rappresentanti del Comparto Sicurezza che del Comparto Ministeri, Il Direttore Generale del Personale, delle Risorse e dei Provvedimenti del Giudice Minorile, dott. Vincenzo Starita da inizio alla riunione ponendo all’attenzione ai presenti le modifiche apportate al testo, trasmesso, poi, come informazione preventiva alle OO.SS. Il 12 giugno, come avevamo anticipato, avvertivamo che, nonostante il costante e faticoso lavoro, sembravano notevoli i passi in avanti su una stesura definitiva del D.M.: ci siamo dovuti ricredere, tornando se non agli albori del progetto, ma a molti gradini indietro. La differenza di vedute tra i due Comparti sembra insanabile; però mentre il Si.N.A.P.Pe e le altre OO.SS. del Comparto Sicurezza ben comprendono la necessità di un lavoro sinergico con le altre figure all’interno degli U.E.P.E. e non solo, dall’altra parte si assiste ad una chiusura drastica senza possibilità di alcun dialogo, ponendo la Polizia Penitenziaria ad un ruolo marginale fin d’ora avuto nell’esecuzione penale contrario, però, sia ai compiti istituzionali del nostro Corpo, sia per la valenza che prima di tutti il Ministro ci voleva attribuire con il varando D.M. Detto questo, il Si.N.A.P.Pe nel proprio intervento, ha ritenuto, prima di tutto, stigmatizzare questo “accanimento” ingeneroso nei confronti della Polizia Penitenziaria. Parlando del D.M., l’art.2 (compiti) la nostra Organizzazione Sindacale, nonostante il buon senso e la miglioria dell’articolo, ha trovato le maggiori resistenze da parte delle OO.SS. del Comparto Ministeri, relativamente l’accertamento di idoneità del domicilio. Il controllo esclusivo, ci viene detto, non potrà attuarsi allo stato attuale sia per carenza di uomini e di mezzi, sia per la presenza di una Legge che non consente alla Polizia Penitenziaria l’attività di cui si parla. Abbiamo apprezzato la modifica dell’art.4 (Selezione del personale non direttivo del Corpo di Polizia Penitenziaria) prevedendo l’interpello nazionale l’unico strumento di individuazione del personale da impiegare presso gli U.E.P.E.; sempre nell’art.4 abbiamo chiesto che venisse modificato il comma 3, poiché il PCD di riferimento non può essere altro che quello in vigore nel momento dell’indizione
dell’interpello. Abbiamo gradito l’introduzione dell’art.7 (norme finali) che, come
richiesto dal Si.N.A.P.Pe, al personale in servizio presso gli U.E.P.E. si dovevano
applicare le disposizioni previste dal vigente A.N.Q.
Orbene, anche questa puntata è terminata. Parlavamo, forse in maniera
troppo ottimista, di una telenovela, ma dobbiamo ricrederci perché stiamo
assistendo ad una “storia infinita”.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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