Egregio Provveditore, viene riferito a questa Segreteria quanto di seguito si riporta: nonostante altra articolazione di questa O.S. abbia segnalato la necessità di provvedere ad un deflazionamento dei servizi di missione nella giornata del sabato, attesa la necessità di assicurare al personale NTP il necessario recupero psicofisico, pare che lo scorso sabato sia stata organizzata una traduzione, con andata e ritorno in giornata, con una percorrenza totale di oltre 1600 km. Il servizio, iniziato alle ore 7 del mattino, pare sia terminato ben oltre le ore 21 dello stesso giorno e una unità della scorta pare sia stata altresì impiegata nel turno di notte (con uno stacco, quindi di circa due ore fra un turno e l’altro) nei servizi di piantonamento in luogo esterni di cura.
Ove confermata la notizia, non si può che esprimere assoluto disappunto per le modalità di gestione del personale e per una scelta organizzativa capace non solo di mettere a rischio l’incolumità fisica dell’unità, esposta ad un insostenibile carico di lavoro, ma anche la sicurezza delle unità che con quest’ultima espletano in turno. V’è più. L’articolo 8 comma 14 secondo capoverso dell’Accordo Quadro Nazionale sancisce in maniera espressa che il turno notturno deve essere effettuato, rispetto ad altri turni precedenti, con un intervallo d’almeno otto ore. La voce verbale utilizzata nella norma non lascia spazi interpretativi e fissa un vero e proprio onere non derogabile nemmeno ove sia stata assunta la disponibilità del dipendente interessato; ciò in ragione delle gravissime conseguenze che possono discendere per la sicurezza dell’intero servizio in assenza di lucidità dovuta a evidente stanchezza fisica. Si vogliano dunque fornire nell’immediato chiarimenti in merito a quanto in narrativa, sia in merito alle ragioni di opportunità delle scelte discrezionali delle unità preposte alla gestione dei servizi e di quelle direttamente responsabili, sia in merito alla violazione delle previsioni dell’AQN.

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