Egregio Provveditore, In questi giorni, presso la CC di Uta-Cagliari, sta emergendo una situazione veramente difficile; sono enormi le lamentele e i giustificati malumori del personale che in questi giorni questa O.S. sta ricevendo, dovuto al piantonamento di n° 5 detenuti, il personale del locale N.T.P. cosi come anche il personale del reparto è ormai stremato per l’annoso problema. Non vogliamo strumentalizzare la situazione, ma certamente non possiamo neanche assistere in silenzio alla privazione dei più elementari diritti dei lavoratori della Polizia Penitenziaria in violazione di ogni accordo sottoscritto, dovuti alla mancata apertura di un reparto detentivo ospedaliero e al frenetico ricorso di art. 17 O.P. da parte dell’area sanitaria, tutto in virtù di una medicina “preventiva”, mentre la Direzione praticamente continua a rimanere immobile. Più volte abbiamo sensibilizzato la Direzione, ricordando che esiste un reparto CDT il quale dovrebbe e potrebbe essere usato in maniera più razionale, ubicando prevalentemente detenuti che necessitano di reali cure e assistenza sanitarie, soprattutto al fine di evitare di avere detenuti in giro per tutti gli ospedali cittadini, ma ancora e rimasta inascoltata la nostra rimostranza. Allo stato attuale, “…………….omissis….. la parte mancante non può essere resa pubblica per motivi di riservatezza …………………………” Sarebbe stato opportuno in questa circostanza che la Direzione avesse coinvolto direttamente l’ust, ma soprattutto il P.R.A.P., al fine di gestire al meglio la situazione, in modo da coinvolgere tutta la regione anche se questo avrebbe potuto incidere economicamente: sempre meglio che scaricare questa situazione di criticità sulle spalle del personale; è inaccettabile che il personale rimanga 14 giorni senza riposo per poi continuare con un’ulteriore settimana lavorativa senza che possa fruire del riposo psicofisico, tutto ciò è umanamente inaccettabile. Per le ragioni sopra esposte Le chiediamo ogni utile iniziativa al fine che queste emergenze vengano gestite nel pieno rispetto dei diritti di tutti i lavoratori, e nel rispetto degli accordi sottoscritti, magari creando un protocollo operativo sulle modalità di gestione di queste emergenze.
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CASA CIRCONDARIALE UTA-CAGLIARI – Criticità piantonamento detenuti
Egregio Provveditore,
In questi giorni, presso la CC di Uta-Cagliari, sta emergendo una situazione veramente difficile; sono enormi le lamentele e i giustificati malumori del personale che in questi giorni questa O.S. sta ricevendo, dovuto al piantonamento di n° 5 detenuti, il personale del locale N.T.P. cosi come anche il personale del reparto è ormai stremato per l’annoso problema.
Non vogliamo strumentalizzare la situazione, ma certamente non possiamo
neanche assistere in silenzio alla privazione dei più elementari diritti dei lavoratori della Polizia Penitenziaria in violazione di ogni accordo sottoscritto, dovuti alla mancata apertura di un reparto detentivo ospedaliero e al frenetico ricorso di art. 17 O.P. da parte dell’area sanitaria, tutto in virtù di una medicina “preventiva”, mentre la Direzione praticamente continua a rimanere immobile. Più volte abbiamo sensibilizzato la Direzione, ricordando che esiste un reparto CDT il quale dovrebbe e potrebbe essere usato in maniera più razionale, ubicando prevalentemente detenuti che necessitano di reali cure e assistenza sanitarie, soprattutto al fine di evitare di avere detenuti in giro per tutti gli ospedali cittadini, ma ancora e rimasta inascoltata la nostra rimostranza.
Allo stato attuale, “…………….omissis….. la parte mancante non può essere resa pubblica per motivi di riservatezza …………………………”
Sarebbe stato opportuno in questa circostanza che la Direzione avesse coinvolto direttamente l’ust, ma soprattutto il P.R.A.P., al fine di gestire al meglio la situazione, in modo da coinvolgere tutta la regione anche se questo avrebbe potuto incidere economicamente: sempre meglio che scaricare questa situazione di criticità sulle spalle del personale; è inaccettabile che il personale rimanga 14 giorni senza riposo per poi continuare con un’ulteriore settimana lavorativa senza che possa fruire del riposo psicofisico, tutto ciò è umanamente inaccettabile.
Per le ragioni sopra esposte Le chiediamo ogni utile iniziativa al fine che queste emergenze vengano gestite nel pieno rispetto dei diritti di tutti i lavoratori, e nel rispetto degli accordi sottoscritti, magari creando un protocollo operativo sulle modalità di gestione di queste emergenze.
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