Esimio Direttore Generale, giungono segnalazioni a questa Segreteria Generale di tempistiche inammissibili per la lavorazione da parte dell’INPS delle domande di ricongiunzione contributiva effettuata dal personale di polizia penitenziaria. Da informazioni assunte per le vie brevi, pare si adotti quale modus operandi quello di istruire le relative richieste solo quando vi sia una prossimità alla quiescenza e non secondo i criteri cadenzati per i procedimenti amministrativi. Considerato che tale trend non apparteneva all’ex ente di previdenza competente (INPDAP) che provvedeva in tempi celeri alla lavorazione delle richieste, ben si comprenderà l’impatto di una simile “prassi operativa” che a ben ragione destabilizza i richiedenti, che in tal modo si troveranno in futuro a sostenere ingenti spese che oggi sarebbero invece rateizzabili prima dell’accesso a pensione. Per quanto in narrativa esposto e considerato, si invita a voler attivare un canale di interlocuzione con i competenti uffici INPS affinché le richieste di ricongiunzione contributiva avanzate dal personale di polizia penitenziaria trovino solerte lavorazione. Si ringrazia sin d’ora per l’interessamento che vorrà mostrarsi sulla questione rappresentata e si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro.
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RICONGIUNZIONI CONTRIBUTIVE – tempistiche INPS – richiesta interlocuzione
Esimio Direttore Generale, giungono segnalazioni a questa Segreteria Generale di tempistiche inammissibili per la lavorazione da parte dell’INPS delle domande di ricongiunzione contributiva effettuata dal personale di polizia penitenziaria. Da informazioni assunte per le vie brevi, pare si adotti quale modus operandi quello di istruire le relative richieste solo quando vi sia una prossimità alla quiescenza e non secondo i criteri cadenzati per i procedimenti amministrativi. Considerato che tale trend non apparteneva all’ex ente di previdenza competente (INPDAP) che provvedeva in tempi celeri alla lavorazione delle richieste, ben si comprenderà l’impatto di una simile “prassi operativa” che a ben ragione destabilizza i richiedenti, che in tal modo si troveranno in futuro a sostenere ingenti spese che oggi sarebbero invece rateizzabili prima dell’accesso a pensione. Per quanto in narrativa esposto e considerato, si invita a voler attivare un canale di interlocuzione con i competenti uffici INPS affinché le richieste di ricongiunzione contributiva avanzate dal personale di polizia penitenziaria trovino solerte lavorazione. Si ringrazia sin d’ora per l’interessamento che vorrà mostrarsi sulla questione rappresentata e si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro.
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