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Casa Circondariale di Taranto – Ennesima aggressione al personale del Corpo – UN’ONDA LUNGA SENZA FINE, PRESIDENTE, PERMETTE UN PAIO DI DOMANDE?

Maggio 5, 2023 Sinappe Comments Off

Sig. Presidente, Autorità in indirizzo
Ieri mattina si è consumata l’ennesima truce aggressione verso un appartenente in divisa in servizio nell’istituto tarantino: il malcapitato ha riportato la frattura della mandibola con una prognosi di trenta giorni, salvo complicazioni, per il gesto sconsiderato di un detenuto ergastolano feroce, brutale e recidivo.
Un uomo violento che ha deliberatamente voluto oltraggiare la divisa con la cieca intenzione di provocare sofferenza.
Ciò che noi continuiamo, purtroppo, a notare sono soprattutto i Suoi silenzi.
La politica come pure la buona Amministrazione fatta a spanne non è da persone serie: il primo dovere di un buon amministratore, di un Capo illuminato, è certamente quello di non incrementare il numero già altissimo di parole a vanvera che istupidiscono la vita penitenziaria, con proclami senza senso, confondendo la comunità pubblica ma il Suo riserbo appare imbarazzante.
Non una parola men che meno una opinione superficiale.
Non un impulso spontaneo ma una chiara manifestazione di garbata distanza dall’epicentro di ogni diatriba.
Simili episodi di aggressione fisica e non solo verbale a Taranto, come in tante altre realtà penitenziarie della Nazione, continuano ad accadere con sconfortante sistematicità.
Il sottosegretario con delega al DAP ha già detto che “ci costituiremo come parte civile contro l’aggressore” e che sono prossimi alla predisposizione “i protocolli operativi per garantire la massima sicurezza degli agenti di Polizia penitenziaria in una cornice di legalità”.
Abbiamo già espresso il nostro pensiero: ciò che preoccupa è l’aggressività latente tra i detenuti verso la Polizia penitenziaria, una sorta di forma adattiva volta a definire l’identità fisica e psichica.
Dopo la Sua lettera circolare del 3 aprile scorso, proprio in materia di aggressioni al personale, potrebbe partecipare al Sindacato il report degli eventi critici che la rinnovata Sala Situazioni del Dipartimento ha registrato in un solo mese?
Crede ancora che il trasferimento dei detenuti per gravi e comprovati motivi di sicurezza (ex art. 42 O.P.) possa essere trattata ancora come una eventualità da delegare alla competente valutazione della direzione dell’istituto penitenziario ove si registra l’evento critico oppure dovrebbe assumere il carattere della sistematicità intransigente?
Quante sono le sanzioni disciplinari comminate ai detenuti dopo le aggressioni fisiche al personale?
Sig. Presidente, in una recente corrispondenza Le abbiamo chiesto il coraggio, l’ascolto e l’istinto contando sulla sua capacità di guardare finalmente il nostro mondo dalla giusta distanza.
L’Amministrazione Penitenziaria ha senso se esiste il Corpo di Polizia in un simbiotico sinallagma ma il rischio è dietro l’angolo: che si possa sfaldare quel sistema di valori, che si possa smarrire il senso ed il significato della collaborazione trasversale con il Sindacato perdendo di vista l’importanza dello scopo con l’incoerenza dei comportamenti.
Se il DAP ed il Corpo non sono solo una Itaca in balia dei Proci è per merito di quelli che realmente vivono e credono nella nostra missione a differenza dei nominati che vanno e vengono nell’indifferenza (sobria) generale.