“Lo Stato Italiano” ha dichiarato ieri alla Commissione Schengen il Ministro della Giustizia Andrea Orlando “sta svolgendo indagini per accertare se l’Isis sia effettivamente coinvolto nell’organizzazione del trasporto di decine di migliaia di migranti attraverso il Mediterraneo”. Si sospetta dunque, in base ad informazioni disponibili (c’è un’inchiesta in corso per stabilire la veridicità delle stesse, i cui dettagli naturalmente rimangono ancora segreti) che i rappresentanti dell’Isis abbiano un ruolo cruciale nel controllo e nella gestione dei flussi migratori verso l’Italia. Il Guardasigilli ha ribadito che nessun segnale può essere tralasciato, cominciando dal traffico di esseri umani che proprio in Libia ha le più importanti basi operative.
Il Ministro Orlando si è poi espresso anche in merito al radicalismo islamico nelle carceri:
“Grazie al monitoraggio continuo abbiamo rilevato, dopo gli ultimi fatti di terrorismo, manifestazioni di esultanza e di simpatia nei confronti degli attentatori. Anche da parte di chi non era stato ancora segnalato come “radicalizzato”. In tutto, rispetto ai circa 10.000 detenuti di religione islamica, di cui 7.500 praticanti, parliamo di 350 persone che a vario titolo destano segnali di preoccupazione. All’interno di questo numero comunque esiguo, visto che siamo intorno al 5%, ci sono quelli che hanno manifestato giubilo dopo gli attentati di Parigi o di Dacca, ma anche qualcuno che invece ha dato segni di dissociazione”.
L’amministrazione penitenziaria è intervenuta con immediati spostamenti da un istituto all’altro per evitare il rischio del proselitismo. Il coordinamento tra forze di intelligence e di polizia poi – ha confermato Orlando – consente di seguire i sospettati anche una volta scarcerati; in alcuni casi si tratta di “falsi allarmi”, ma in altri si arriva a decidere l’espulsione dei soggetti potenzialmente pericolosi.
Massima allerta quindi anche all’interno dei penitenziari.
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INDAGINI SUL COINVOLGIMENTO DELL’ ISIS SUL TRASPORTO DEI MIGRANTI – DICHIARAZIONI DEL MINISTRO ANDREA ORLANDO
“Lo Stato Italiano” ha dichiarato ieri alla Commissione Schengen il Ministro della Giustizia Andrea Orlando “sta svolgendo indagini per accertare se l’Isis sia effettivamente coinvolto nell’organizzazione del trasporto di decine di migliaia di migranti attraverso il Mediterraneo”. Si sospetta dunque, in base ad informazioni disponibili (c’è un’inchiesta in corso per stabilire la veridicità delle stesse, i cui dettagli naturalmente rimangono ancora segreti) che i rappresentanti dell’Isis abbiano un ruolo cruciale nel controllo e nella gestione dei flussi migratori verso l’Italia. Il Guardasigilli ha ribadito che nessun segnale può essere tralasciato, cominciando dal traffico di esseri umani che proprio in Libia ha le più importanti basi operative.
Il Ministro Orlando si è poi espresso anche in merito al radicalismo islamico nelle carceri:
“Grazie al monitoraggio continuo abbiamo rilevato, dopo gli ultimi fatti di terrorismo, manifestazioni di esultanza e di simpatia nei confronti degli attentatori. Anche da parte di chi non era stato ancora segnalato come “radicalizzato”. In tutto, rispetto ai circa 10.000 detenuti di religione islamica, di cui 7.500 praticanti, parliamo di 350 persone che a vario titolo destano segnali di preoccupazione. All’interno di questo numero comunque esiguo, visto che siamo intorno al 5%, ci sono quelli che hanno manifestato giubilo dopo gli attentati di Parigi o di Dacca, ma anche qualcuno che invece ha dato segni di dissociazione”.
L’amministrazione penitenziaria è intervenuta con immediati spostamenti da un istituto all’altro per evitare il rischio del proselitismo. Il coordinamento tra forze di intelligence e di polizia poi – ha confermato Orlando – consente di seguire i sospettati anche una volta scarcerati; in alcuni casi si tratta di “falsi allarmi”, ma in altri si arriva a decidere l’espulsione dei soggetti potenzialmente pericolosi.
Massima allerta quindi anche all’interno dei penitenziari.
INDAGINI SUL COINVOLGIMENTO DELL’ ISIS SUL TRASPORTO DEI MIGRANTI – DICHIARAZIONI DEL MINISTRO ANDREA ORLANDO
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