Udite udite … Ricorderete gli esiti dell‟incontro dello scorso 12 ottobre quando al tavolo delle trattative si portò un impianto fotocopia rispetto a quello “improponibile” dell‟anno precedente, che il Si.N.A.P.Pe ritenne motivatamente e responsabilmente di non firmare. Definimmo – con preoccupante attualità – quell‟impianto “iniquo” ed “escludente”! Dopo l‟animata discussione d‟ottobre, in cui l‟Amministrazione – sotto le spinte di questo sindacato – ammise la paradossalità dell‟impianto e si ritirò con l‟impegno di presentare un nuovo e rinnovato progetto di distribuzione, pensavamo di esserci finalmente “liberati” da quella triste eredità del passato che è appunto l‟impianto FESI. Passano i giorni, passano i mesi e di quel “rinnovato” progetto nemmeno l‟ombra! Si giunge così, carichi di fiducia a buoni presagi all‟incontro odierno; il solito incontro a scatola chiusa, senza uno straccio di informativa preventiva, in trepida attesa di quello che “il mago” tirerà fuori dal suo cilindro. Ebbene, Signori e Signori, nessuna magia, nessuno stupore ma unicamente il medesimo progetto d‟ottobre (che è poi quello del 2015 ma con meno fondi, quindi con importi inferiori rispetto a quelli percepiti dai medesimi beneficiari nell‟anno precedente) maggiormente pasticciato con nuove e non meglio identificabili o comprovabili parcellizzazioni. E per giungere a questo – pensate un po‟ – ci son voluti più di tre mesi (dal 12 ottobre ‟16 – al 24 gennaio „ 17)! E per cercare di ammorbidire le posizioni meno concilianti (quale quella del Si.N.A.P.Pe) finalmente si abbandona la strada dell‟oscurantismo (che caratterizza gli incontri al DAP dove non è dato parlare di “numeri”) e cominciano a circolare i primi dati “reali” come ad esempio (dato fortemente richiesto da questa O.S.) quante unità di personale raggiunge teoricamente e astrattamente una data fattispecie; ciò al fine di comprendere, al di la dei criteri astratti, come vengono ripartiti i fondi disponibili che, lungi dall‟essere un benefit a pioggia, dovranno incentivare “rischio” “disagio” e “responsabilità”. Ma ancora una volta, nella grande saga dell‟assurdo, dal pasticcio pasticciato non s‟è
tirato fuori nulla! E ciò era anche prevedibile!
Dunque, nessuna traccia di quell‟impianto progressista che si auspicava; nessuna forza
nell‟impianto “paradossale” (appellativo pronunciato dallo stesso Presidente del Tavolo)
prospettato che avrebbe dovuto – in linea con l‟anno precedente – convogliare almeno
l‟accordo della maggioranza; nessuna certezza dei “numeri” in una trattazione che pone
dubbi anche sulla perfezione della scienza matematica!
Quattro ore di discussione, di tele imbastite e poi disfatte con una pazienza che farebbe
impallidire addirittura Penelope, per arrivare ad un nuovo “ARRIVEDERCI” … con la
riserva da parte dell‟Amministrazione di presentare un “nuovo” progetto che faccia sintesi
fra le posizioni emerse dalle discussioni.
Ci sia consentita l‟irriverenza, ma noi “Attendiamo la prossima puntata”
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FESI DAP 2016 – La saga dell’assurdo
Udite udite … Ricorderete gli esiti dell‟incontro dello scorso 12 ottobre quando al tavolo delle trattative si portò un impianto fotocopia rispetto a quello “improponibile” dell‟anno precedente, che il Si.N.A.P.Pe ritenne motivatamente e responsabilmente di non firmare. Definimmo – con preoccupante attualità – quell‟impianto “iniquo” ed “escludente”! Dopo l‟animata discussione d‟ottobre, in cui l‟Amministrazione – sotto le spinte di questo sindacato – ammise la paradossalità dell‟impianto e si ritirò con l‟impegno di presentare un nuovo e rinnovato progetto di distribuzione, pensavamo di esserci finalmente “liberati” da quella triste eredità del passato che è appunto l‟impianto FESI. Passano i giorni, passano i mesi e di quel “rinnovato” progetto nemmeno l‟ombra! Si giunge così, carichi di fiducia a buoni presagi all‟incontro odierno; il solito incontro a scatola chiusa, senza uno straccio di informativa preventiva, in trepida attesa di quello che “il mago” tirerà fuori dal suo cilindro. Ebbene, Signori e Signori, nessuna magia, nessuno stupore ma unicamente il medesimo progetto d‟ottobre (che è poi quello del 2015 ma con meno fondi, quindi con importi inferiori rispetto a quelli percepiti dai medesimi beneficiari nell‟anno precedente) maggiormente pasticciato con nuove e non meglio identificabili o comprovabili parcellizzazioni. E per giungere a questo – pensate un po‟ – ci son voluti più di tre mesi (dal 12 ottobre ‟16 – al 24 gennaio „ 17)! E per cercare di ammorbidire le posizioni meno concilianti (quale quella del Si.N.A.P.Pe) finalmente si abbandona la strada dell‟oscurantismo (che caratterizza gli incontri al DAP dove non è dato parlare di “numeri”) e cominciano a circolare i primi dati “reali” come ad esempio (dato fortemente richiesto da questa O.S.) quante unità di personale raggiunge teoricamente e astrattamente una data fattispecie; ciò al fine di comprendere, al di la dei criteri astratti, come vengono ripartiti i fondi disponibili che, lungi dall‟essere un benefit a pioggia, dovranno incentivare “rischio” “disagio” e “responsabilità”. Ma ancora una volta, nella grande saga dell‟assurdo, dal pasticcio pasticciato non s‟è
tirato fuori nulla! E ciò era anche prevedibile!
Dunque, nessuna traccia di quell‟impianto progressista che si auspicava; nessuna forza
nell‟impianto “paradossale” (appellativo pronunciato dallo stesso Presidente del Tavolo)
prospettato che avrebbe dovuto – in linea con l‟anno precedente – convogliare almeno
l‟accordo della maggioranza; nessuna certezza dei “numeri” in una trattazione che pone
dubbi anche sulla perfezione della scienza matematica!
Quattro ore di discussione, di tele imbastite e poi disfatte con una pazienza che farebbe
impallidire addirittura Penelope, per arrivare ad un nuovo “ARRIVEDERCI” … con la
riserva da parte dell‟Amministrazione di presentare un “nuovo” progetto che faccia sintesi
fra le posizioni emerse dalle discussioni.
Ci sia consentita l‟irriverenza, ma noi “Attendiamo la prossima puntata”
170124_Comunicato_fesi decentrato dap 2016_esisiti secondo incontro
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