È di queste ore la notizia di tre detenuti, di cui uno di origini italiane, che hanno devastato alcune camere detentive della Casa Circondariale di Cassino, a scopo rivendicativo. Pare che alla base della furia dei tre ci sia la volontà di essere trasferiti in altro penitenziario.
“Siamo stanchi di osservare fenomeni del genere” commenta il Si.N.A.P.Pe! “fenomeni che sono ogni volta la replica di sé stessi. Nessun rispetto per la “cosa pubblica” ed evidentemente il risarcimento dei danni materiali non è sufficiente a fungere da deterrente per tali comportamenti inqualificabili ed incivili”.
“Purtroppo – prosegue il Si.N.A.P.Pe – la conta degli eventi critici è quotidiana e spesso coinvolge anche il personale chiamato ad intervenire! In uno scenario del genere è ormai è un’esigenza conclamata quella che si proceda con una legislazione penale ad hoc per situazioni che si verificano fra le mura penitenziarie; lì dove i procedimenti disciplinari risultano inefficaci a far desistere da intenti criminali, serve un’azione diversa che dia una risposta concreta al personale di polizia penitenziaria, sempre in prima linea nella gestione delle emergenze oltre che della quotidianità”
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Casa Circondariale di Cassino: tre detenuti devastano alcune celle
È di queste ore la notizia di tre detenuti, di cui uno di origini italiane, che hanno devastato alcune camere detentive della Casa Circondariale di Cassino, a scopo rivendicativo.
Pare che alla base della furia dei tre ci sia la volontà di essere trasferiti in altro penitenziario.
“Siamo stanchi di osservare fenomeni del genere” commenta il Si.N.A.P.Pe! “fenomeni che sono ogni volta la replica di sé stessi. Nessun rispetto per la “cosa pubblica” ed evidentemente il risarcimento dei danni materiali non è sufficiente a fungere da deterrente per tali comportamenti inqualificabili ed incivili”.
“Purtroppo – prosegue il Si.N.A.P.Pe – la conta degli eventi critici è quotidiana e spesso coinvolge anche il personale chiamato ad intervenire! In uno scenario del genere è ormai è un’esigenza conclamata quella che si proceda con una legislazione penale ad hoc per situazioni che si verificano fra le mura penitenziarie; lì dove i procedimenti disciplinari risultano inefficaci a far desistere da intenti criminali, serve un’azione diversa che dia una risposta concreta al personale di polizia penitenziaria, sempre in prima linea nella gestione delle emergenze oltre che della quotidianità”
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