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COMUNICATO – “Porte girevoli al DAP” atto secondo: alla ricerca dei criteri condivisi!

Novembre 24, 2016 Sinappe 0 Comments

Continua la grande saga dello “sfratto” da Largo Luigi Daga; e dopo l’assunzione di provvedimenti estemporanei, ci si muove sulla scia di ciò che appare essere un progetto più globale e meglio strutturato, che ha quale fine lo snellimento dei contingenti impiegati presso alcune delle sedi extra moenia.
Si giunge così alla convocazione di ieri che si poneva quale obiettivo quello di individuare criteri condivisi per la trattazione di una questione che presenta non pochi risvolti.
La riflessione che va fatta a monte, come ha sottolineato il Si.N.A.P.Pe nel proprio intervento, è che qualsiasi progetto di rinnovamento o di rimodulazione non può non basarsi su criteri fondamentali di “buon senso”, di “flessibilità” e di “equilibrio” per scongiurare che si traduca in una azione contro la funzionalità del sistema e contro il personale coinvolto.
Per comprendere la portata della questione riportiamo alcuni numeri:
458 sono le unità assegnate formalmente al DAP, cui si aggiungono 100 unità inserite nel gruppo sportivo “Fiamme Azzurre” e nella “Astrea”.
Da tale contingente di 558 unità vanno sottratte 228 unità distaccate in uscita presso altre sedi (distacchi out) e vanno aggiunte 250 unità distaccate in entrata provenienti da altre sedi (distacchi in)
Va da se che la questione deve essere trattata in maniera differenziata per le singole posizioni, attraverso una riflessione a tutto tondo che lasci a casa le isterie del momento.
I criteri “dimagranti” proposti dall’Amministrazione (che con onestà intellettuale ha di fatto riconosciuto la propria corresponsabilità nella stratificazione di questo stato di fatto) possono essere così sinteticamente riassunti, partendo da un blocco degli ingressi nelle strutture in discussione (DAP – PRAP – SFAPP) nemmeno a fronte del pensionamento delle unità oggi presenti
 Passaggio ai ruoli civili nei limiti delle dotazioni organiche del DAP
 Obbligo di prendere la sede per tutti coloro che pur avendo vinto un interpello di mobilità nazionale dal 2012 ad oggi, non hanno di fatto dato corso al trasferimento
 Richiesta generale di disponibilità per assegnazioni in sedi diverse (con l’indicazione di tre sedi)
 Per in “distacchi IN” intervenuti dopo il 2011 si procede o con la restituzione alla propria sede oppure con interpello straordinario e in caso di non adesione all’interpello straordinario , restituzione alla propria sede
 Per i “distacchi OUT” si propone una assegnazione dei posti già occupati
Ma come dicevamo innanzi, non si può pensare a piani di mobilità, con particolare riferimento all’assunzione di provvedimenti di trasferimento, senza un ragionamento a tutto tondo, e dunque senza tener conto dell’impatto che una tale iniziativa produrrebbe sulla graduatoria nazionale; senza una riflessione adulta e compiuta si rischierebbe di surclassare le ambizioni di quanti legittimamente aspirano alla movimentazione fra istituti penitenziari. E proprio sulla scia di tale riflessione in Si.N.A.P.Pe ha posto quale veto a salvaguardia delle posizioni in graduatoria di tutto il personale di polizia penitenziaria, che i provvedimenti intervengano solo in caso di compatibilità con la suddetta graduatoria
(assenza di graduatoria per un dato istituto, posizionamento utile del singolo dipendente in
graduatoria per un dato istituto) oppure attraverso l’indizione di un interpello straordinario aperto
a tutti per permettere a tutto il personale di concorrere equamente.
Vero è che detti criteri, qualora assunti dall’Amministrazione, saranno quelli che dovranno
essere adottati in maniera globale non solo per il DAP ma anche per lo snellimento delle altre
strutture di cui innanzi si è detto: PRAP, SFAPP.
Ma questo non può prescindere da analisi di funzionalità che dovrà riguardare non solo
le articolazioni in argomento ma tutte le articolazioni exrta moenia. Solo in tal modo si potrà
ragionare di progetti concreti, sensati, equi e soprattutto improntati all’equilibrio. E per fare ciò è
imprescindibile il coinvolgimento dei singoli direttori degli Uffici, che portino al tavolo le
risultanze di analisi anche matematiche relative alle risorse necessarie per il corretto
funzionamento del singolo settore, con criteri certamente improntati all’efficienza, all’efficacia e
all’economicità.
Una analisi necessaria per comprendere se i “criteri condivisi” possono essere
applicati senza compromettere la tenuta del sistema centrale e periferico.
Evidentemente, l’incontro di ieri è stato solo un capitolo di una storia che per vedere la
propria conclusione dovrà passare attraverso altri incontri e altre discussioni.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi

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