Si è tenuta in data 11 novembre 2019 presso il DMGC, la riunione con le OO.SS. relativa alla bozza disciplinare per i Nuclei del Corpo di Polizia Penitenziaria presso gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna. Questa O.S. apprezza l’indirizzo del Dipartimento nel porre particolare attenzione alla selezione, alla formazione e all’aggiornamento professionale delle unità in forza ai nuclei, lamentando nel contempo l’inadeguatezza dell’organico che, a fronte delle 333 unità previste, ad oggi dispone solo di 208 unità di P.P.; unità queste che, come previsto dalla bozza disciplinare, acquisirebbero una funzione ”multidisciplinare”, andando a svolgere compiti assolutamente estranei a quelli previsti dal mandato istituzionale. A tale riguardo il SiNAPPe lamenta che compiti come quello di centralinista o di impiego nell’area delle misure di sanzioni e di comunità, relativamente alla tenuta dei fascicoli delle persone in esecuzione di pena trattate dagli UEPE o il disbrigo della corrispondenza, debbano essere svolti da altre figure professionali; si pensa che l’ingresso presso gli Uffici UEPE debba essere regolamentato attraverso l’identificazione di tutte le persone transitati attraverso la “Portineria” e che termini come quello indicato nel disciplinare di “servizio di ricevimento al pubblico”, non si adatti alla Polizia Penitenziaria. Altro punto che questa O.S. vuole evidenziare è il servizio automobilistico, necessario per garantire la presenza dei funzionari incaricati sul territorio e contestuale tutela per la sicurezza degli stessi in zone a rischio. Precisando che tale incarico di autista non possa assolutamente essere svolto da personale che riveste la qualifica di ispettore, si vuole richiamare l’attenzione sull’organizzazione del servizio che attualmente viene svolto da una sola unità di P.P.; ciò rende impossibile la tutela del passeggero che si allontana dal veicolo per motivi di servizio, dovendo il poliziotto rimanere a presidiare l’autovettura. In conclusione il SiNAPPe ritiene che l’appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria debba fare il poliziotto e non debba essere impiegato in compiti di ripiego che altri non vogliono fare.
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U.E.P.E.? IL POLIZIOTTO PENITENZIARIO DEVE FARE IL POLIZIOTTO
Si è tenuta in data 11 novembre 2019 presso il DMGC, la riunione con le OO.SS. relativa alla bozza disciplinare per i Nuclei del Corpo di Polizia Penitenziaria presso gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna.
Questa O.S. apprezza l’indirizzo del Dipartimento nel porre particolare attenzione alla selezione, alla formazione e all’aggiornamento professionale delle unità in forza ai nuclei, lamentando nel contempo l’inadeguatezza dell’organico che, a fronte delle 333 unità previste, ad oggi dispone solo di 208 unità di P.P.; unità queste che, come previsto dalla bozza disciplinare, acquisirebbero una funzione ”multidisciplinare”, andando a svolgere compiti assolutamente estranei a quelli previsti dal mandato istituzionale.
A tale riguardo il SiNAPPe lamenta che compiti come quello di centralinista o di impiego nell’area delle misure di sanzioni e di comunità, relativamente alla tenuta dei fascicoli delle persone in esecuzione di pena trattate dagli UEPE o il disbrigo della corrispondenza, debbano essere svolti da altre figure professionali; si pensa che l’ingresso presso gli Uffici UEPE debba essere regolamentato attraverso l’identificazione di tutte le persone transitati attraverso la “Portineria” e che termini come quello indicato nel disciplinare di “servizio di ricevimento al pubblico”, non si adatti alla Polizia Penitenziaria.
Altro punto che questa O.S. vuole evidenziare è il servizio automobilistico, necessario per garantire la presenza dei funzionari incaricati sul territorio e contestuale tutela per la sicurezza degli stessi in zone a rischio.
Precisando che tale incarico di autista non possa assolutamente essere svolto da personale che riveste la qualifica di ispettore, si vuole richiamare l’attenzione sull’organizzazione del servizio che attualmente viene svolto da una sola unità di P.P.; ciò rende impossibile la tutela del passeggero che si allontana dal veicolo per motivi di servizio, dovendo il poliziotto rimanere a presidiare l’autovettura.
In conclusione il SiNAPPe ritiene che l’appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria debba fare il poliziotto e non debba essere impiegato in compiti di ripiego che altri non vogliono fare.
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