In merito a quanto di nuovo accaduto presso la Casa Circondariale di Pescara -protagonista il 17 agosto di un’evasione ad opera di due detenuti -, avvenuto con le stesse modalità e dinamiche della precedente, la scrivente Segreteria Generale è costretta a reiterare le gravi anomalie rilevate nella gestione dell’Istituto de quo, già evidenziate nelle numerose note emanate. Proprio in seguito all’evasione avvenuta a luglio scorso intervenne un’ispezione da parte del locale Provveditorato, che ahinoi non sembra aver dato un segnale incisivo sul fronte della conduzione dell’istituto pescarese. Ne è stata la riprova l’ennesimo evento critico che ha rinforzato in tutta la sua gravità, la falla già riscontrata nel luglio scorso. Ha del paradossale quanto stia continuando ad accadere; come altrettanto paradossale è parsa la soluzione adottata dalla Direzione dell’Istituto, in seguito ai fatti di cui si parla, consistita nell’istituzione di una pattuglia automontata per la sorveglianza del perimetro carcerario, cosa che sarebbe potuta essere stata già attuata nel luglio scorso. Continuiamo a ritenere che dopo questo ennesimo attacco alla vulnerabilità del sistema di sicurezza interna si debba riflettere con serietà per un deciso cambio di rotta che porti verso un rinnovamento, non solo strutturale, del sistema carcerario pescarese. E, riprendendo le parole del Presidente della Regione Abruzzo in un articolo del quotidiano “Il Centro” di venerdì 20 agosto, dove anch’egli parla a proposito dell’ultima rocambolesca evasione, chiediamo a gran voce il potenziamento gli organici del Corpo di Polizia Penitenziaria e l’attivazione o il potenziamento di adeguati sistemi di videosorveglianza che, anche a nostro avviso, contribuirebbero in maniera incisiva verso una migliore gestione della sicurezza intramuraria.
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C.C. Pescara – ennesima evasione – richiesti provvedimenti urgenti
In merito a quanto di nuovo accaduto presso la Casa Circondariale di Pescara -protagonista il 17 agosto di un’evasione ad opera di due detenuti -, avvenuto con le stesse modalità e dinamiche della precedente, la scrivente Segreteria Generale è costretta a reiterare le gravi anomalie rilevate nella gestione dell’Istituto de quo, già evidenziate nelle numerose note emanate.
Proprio in seguito all’evasione avvenuta a luglio scorso intervenne un’ispezione da parte del locale Provveditorato, che ahinoi non sembra aver dato un segnale incisivo sul fronte della conduzione dell’istituto pescarese. Ne è stata la riprova l’ennesimo evento critico che ha rinforzato in tutta la sua gravità, la falla già riscontrata nel luglio scorso. Ha del paradossale quanto stia continuando ad accadere; come altrettanto paradossale è parsa la soluzione adottata dalla Direzione dell’Istituto, in seguito ai fatti di cui si parla, consistita nell’istituzione di una pattuglia automontata per la sorveglianza del perimetro carcerario, cosa che sarebbe potuta essere stata già attuata nel luglio scorso.
Continuiamo a ritenere che dopo questo ennesimo attacco alla vulnerabilità del sistema di sicurezza interna si debba riflettere con serietà per un deciso cambio di rotta che porti verso un rinnovamento, non solo strutturale, del sistema carcerario pescarese. E, riprendendo le parole del Presidente della Regione Abruzzo in un articolo del quotidiano “Il Centro” di venerdì 20 agosto, dove anch’egli parla a proposito dell’ultima rocambolesca evasione, chiediamo a gran voce il potenziamento gli organici del Corpo di Polizia Penitenziaria e l’attivazione o il potenziamento di adeguati sistemi di videosorveglianza che, anche a nostro avviso, contribuirebbero in maniera incisiva verso una migliore gestione della sicurezza intramuraria.
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