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Casa Circondariale di Brescia – problematiche varie – riscontro della direzione n. 2309 del 15 dicembre 2015

Dicembre 16, 2015 Sinappe 0 Comments

Egregio Provveditore Con riferimento al riscontro fornito dalla dottoressa Gioieni alla nostra nota n. 63/BS , si ritiene opportuno partecipare a codesto Vertice regionale una serie di osservazioni che forniscano il reale quadro della situazione in cui versa ormai da tempo l’istituto bresciano. Il tenore della corrispondenza conferma da lato la scarsa apertura verso le relazioni sindacali e dall’altro una filosofia gestionale poco propensa al dialogo e al confronto.
 Mancato riconoscimento buoni pasto  a dire della Direzione, non risultano pratiche inevase ma peccato che non fosse quello l’oggetto della richiesta, quanto piuttosto una immotivata negazione del diritto come riscontrabile negli atti in possesso della stessa direzione
 Congedo parentale  il termine minimo di cinque giorni indicati dalla norma non fa in alcun caso riferimento all’aggettivo “lavorativi”, assistendosi ancora una volta ad una interpretazione restrittiva e contraria al principio del favor dipendenti. La questione comunque non giustifica la perentorietà del termine fissato per il 18 dicembre
 Servizio su tre quadranti  pur prendendo atto della benevola intenzione posta alla base della determinazione de qua (non approvata in sede di contrattazione sindacale e dunque unilaterale) la paventata volontà di concessione delle ferie “a tutti” stride fortemente con le revoche che si stanno attuando di ferie già concesse a quel personale che abbia osato avanzare istanza di congedo parentale (e attendiamo di leggere le motivazioni a corredo dei singoli provvedimenti per la valutazione di azioni esterne all’amministrazione) e dall’altra con la negazione di sporadici giorni di congedo richiesti dal personale fuori dal piano ferie per sopravvenute esigenze personali.
Proprio per evitare il ricorso al terzo quadrante, questa O.S. sta chiedendo da lungo tempo la costituzione di un tavolo tecnico per giungere alla modifica dell’organizzazione del lavoro perché, in maniera più lungimirante di quanto non ci venga riconosciuto dalla direzione, abbiamo il polso della situazione di ciò che non funziona o di ciò che è perfettibile. Se da un lato, infatti, non dipendono dalla Direzione i numerosi provvedimenti di distacchi in uscita, la medesima presa di distanze non è ammissibile rispetto
alle convalescenze legate ad eventi traumatici occorsi in servizio (non ci si può deresponsabilizzare degli
eventi critici che accadono – non ultimo quello odierno) o alle “numerosissime e discontinue” assenze
del personale sulle quali è forse il caso di fare una riflessione perché risultano da sempre innegabilmente
connesse con la percezione che il personale ha dell’ambiente che lo circonda. Né può ritenersi lecito far
ricadere sulle spalle del personale in servizio tutta l’organizzazione; si pensi che in data odierna, un solo
collega per due ore (per altro cruciali della giornata – 06.00/08.00) ha assicurato da solo quattro piani
detentivi, salvo poi (come ormai da prassi) assicurare la gestione di due piani per la restante durata del
turno. Sempre nella costante prassi di assicurare la copertura di due piani, un altro collega si è trovato da
solo a gestire l’evento critico realizzatosi in data odierna i cui effetti sono stati calmierati proprio dal
sapiente e pronto intervento del collega.
È forse il caso di chiarire, ove ce ne fosse bisogno, che le richieste di revisioni avanzate da questa O.S.
da lungo tempo si inseriscono all’interno di una progettualità tesa al raggiungimento di obiettivi
primari(efficienza nella gestione delle risorse umane) e non hanno nulla a che vedere con pressioni
emotive o sollecitazioni di singoli iscritti. Ed è davvero preoccupante se il nostro interlocutore naturale
non comprende l’obiettivo perseguito da questo O.S. dichiarato apertamente in ogni sede: giungere ad
una gestione il più possibile efficiente che contempli le prerogative sindacali e che assicuri al personale i
diritti riconosciuti per legge, limitando di fatto la discrezionalità della stessa direzione, affinché aumenti
la sicurezza sul lavoro con una riduzione degli eventi critici e diminuiscano le assenze discontinue del
personale.
 Violazione del PIL  nulla dice in merito alla mancata programmazione dei turni festivi e notturni,
come da segnalazione di questa O.S.
 Riscaldamento delle garitte  la manomissione che può esser stata effettuata dal singolo non può essere
espiata da tutto il personale e resta comunque onere del datore di lavoro assicurare un ambiente
lavorativo consono e dignitoso. Di certo il sistema di riscaldamento improvvisato non risulta idoneo. Si
coglie l’occasione per specificare che l’inidoneità del riscaldamento degli ambienti è problematica
comune a tutti i posti di servizio con particolare riferimento ai turni notturni durante i quali i termosifoni
vengono spenti e le temperature calano vertiginosamente.
Sempre in relazione all’inidoneità e salubrità dei posti di servizio si segnala l’avvistamento non
certamente sporadico di ratti di grandi dimensioni vagare per l’istituto anche in prossimità della mensa (con
tutti i connessi rischi per la salute del personale) ed in ultimo, con riferimento all’organizzazione del lavoro
si segnala la contemporanea presenza in istituto di numerosi specialisti sanitari che comporta l’afflusso
notevole di un buon numero di detenuti presso l’ambulatorio alla presenza di un unico poliziotto addetto al
controllo dell’intero settore, con evidenti risvolti sulla sicurezza.
Tanto si comunica chiedendo l’intervento tempestivo di codesto Provveditore nel merito di tutto
quanto segnalato, avendo cura di richiamare la direzione ad un corretto canale di confronto sindacale,
ritenendo il riscontro fornito per alcuni versi irrispettoso dell’attività condotta da questa O.S.
In attesa di riscontro e certi di un Suo pronto intervento, cogliamo l’occasione per porgere distinti
saluti.

Casa Circondariale di Brescia – problematiche varie – riscontro della direzione n. 2309 del 15 dicembre 2015

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