Egregio Provveditore La presente per denunciare la gravissima condizione che si è potuta rilevare presso la Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia nel corso dell’ultimo periodo in merito all’organizzazione dei servizi. Si è infatti notato che nell’ultimo mese – probabilmente a causa di una insufficienza di organico disponibile – in programmazione non vengono inseriti i posti c.d. sopprimibili e per quelli insopprimibili non viene indicato il nominativo del personale che colà sarà impiegato. Situazione che di fatto comporta la copertura di quei servizi – in pratica – attraverso il ricorso massiccio al lavoro straordinario; circostanza che stride con la mancata autorizzazione da parte della Direzione al personale all’effettuazione dei c.d. turni lunghi di 16 ore, quando poi non è raro che al medesimo personale si chieda di permanere in servizio ben oltre le 16 ore consecutive. È indiscutibile che la criticità del momento sia connessa tanto alla carenza organica quanto alla vigenza del piano ferie, ma v’è da interrogarsi comunque sulla congruità di tale piano in merito al numero delle richieste autorizzate, non potendosi ritenere che il tutto sia frutto di situazioni non preventivabili. La “precaria” articolazione dei turni che si sta da ultimo registrano, per di più va a violare accordi raggiunti in sede di contrattazione sindacale ove si era stabilito che per alcuni reparti detentivi con una alta densità di utenti le unità da impiegarsi sarebbero dovute essere almeno tre, salvo poi ritrovarsi nei turni pomeridiano e notturno del 2 gennaio con una sola unità impiegata. Nel richiedere un urgente intervento da parte di codesta Autorità, volto a comprendere anche l’efficienza dei sistemi gestionali attuati, si auspica che la S.V. voglia interagire con la Direzione affinché si giunga ad una più razionale gestione delle risorse umane, superando ad esempio il paradossi di continuare ad impiegare personale maschile nei servizi di piantonamenti pur essendo poco opportuno in ragione dei reparti presso cui vengono ricoverate le detenute da piantonare. Si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro in merito alle attività che saranno compiute per il ripianamento delle segnalazioni di cui sopra.
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CASA CIRCONDARIALE FEMMINILE ROMA REBIBBIA – Organizzazione dei servizi – Richiesta intervento
Egregio Provveditore La presente per denunciare la gravissima condizione che si è potuta rilevare presso la Casa Circondariale Femminile di Roma Rebibbia nel corso dell’ultimo periodo in merito all’organizzazione dei servizi. Si è infatti notato che nell’ultimo mese – probabilmente a causa di una insufficienza di organico disponibile – in programmazione non vengono inseriti i posti c.d. sopprimibili e per quelli insopprimibili non viene indicato il nominativo del personale che colà sarà impiegato. Situazione che di fatto comporta la copertura di quei servizi – in pratica – attraverso il ricorso massiccio al lavoro straordinario; circostanza che stride con la mancata autorizzazione da parte della Direzione al personale all’effettuazione dei c.d. turni lunghi di 16 ore, quando poi non è raro che al medesimo personale si chieda di permanere in servizio ben oltre le 16 ore consecutive. È indiscutibile che la criticità del momento sia connessa tanto alla carenza organica quanto alla vigenza del piano ferie, ma v’è da interrogarsi comunque sulla congruità di tale piano in merito al numero delle richieste autorizzate, non potendosi ritenere che il tutto sia frutto di situazioni non preventivabili. La “precaria” articolazione dei turni che si sta da ultimo registrano, per di più va a violare accordi raggiunti in sede di contrattazione sindacale ove si era stabilito che per alcuni reparti detentivi con una alta densità di utenti le unità da impiegarsi sarebbero dovute essere almeno tre, salvo poi ritrovarsi nei turni pomeridiano e notturno del 2 gennaio con una sola unità impiegata. Nel richiedere un urgente intervento da parte di codesta Autorità, volto a comprendere anche l’efficienza dei sistemi gestionali attuati, si auspica che la S.V. voglia interagire con la Direzione affinché si giunga ad una più razionale gestione delle risorse umane, superando ad esempio il paradossi di continuare ad impiegare personale maschile nei servizi di piantonamenti pur essendo poco opportuno in ragione dei reparti presso cui vengono ricoverate le detenute da piantonare. Si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro in merito alle attività che saranno compiute per il ripianamento delle segnalazioni di cui sopra.
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