S I N A P P E

Please Wait For Loading

Via Tiburtina Valeria,km 22,300 00019 Tivoli Terme (RM) 349 3671300 info@sinappe.it

Casa di Reclusione di Milano Bollate – Gestione Personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’officina regionale – gestione lavorativa detenuti – remunerazione lavoro straordinario – richiesta ispezione

Dicembre 1, 2015 Sinappe 0 Comments

Egr. Sig. Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria,
con la nota facente riferimento a quanto meglio specificato in oggetto, la scrivente
O.S. intende renderLa edotta delle gravi e reiterate violazioni delle inderogabili
regole previste dalla normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro
che quotidianamente vengono poste in essere nell’ambito dell’officina meccanica
istituita più di un anno fa dal Provveditore Regionale per la Lombardia presso la II^
C.R. di Milano “Bollate” al fine di far fronte alle esigenze regionali in tema di
riparazione e manutenzione degli automezzi di servizio e dove vengono attualmente
impiegati anche 7 detenuti.
Giova precisare a tal proposito che per le anomalie di cui trattasi è stata presentata
al Ministro della Giustizia apposita interrogazione parlamentare e che, a seguito della
presentazione di un esposto denuncia alla Guardia di Finanza, tale struttura è stata
temporaneamente chiusa al fine di sanare le evidenti irregolarità riscontrate e
denunciate dalla nostra organizzazione sindacale.
A tal proposito a seguito di formale diffida inoltrata dal Si.N.A.P.Pe ai sensi dell’ art.
28 Legge 300/70, nonostante il Provveditore della Lombardia, con nota del 09
novembre 2015, comunicasse di aver regolamentato, con apposito ordine di servizio
del 06 ottobre 2015, la riapertura dell’officina regionale, di fatto la stessa non è stata
mai chiusa, bensì soltanto trasferita al fine di proseguire comunque le connesse
attività, nonostante le stesse risultassero formalmente sospese a decorrere dallo
scorso febbraio 2015 in attesa della definizione delle procedure per l’erogazione del
relativo finanziamento nonché dell’adeguamento degli impianti alle normative
vigenti.
Orbene, nonostante il Provveditore avesse formalmente previsto, nell’ambito delle
regole che disciplinano l’operatività della suddetta officina regionale, la verifica degli
interventi tecnici effettuati da parte di un’officina convenzionata con
l’Amministrazione, prescrivendo l’impiego di Personale di Polizia Penitenziaria con
esperienza pregressa nel settore solo ed esclusivamente con compiti di supervisione
dei lavori, i quali avrebbero dovuto essere eseguiti materialmente ed esclusivamente
da detenuti parimenti aventi esperienza nel settore, di fatto, contrariamente a
quanto previsto, il personale assegnato presso l’officina in parola è stato distolto dai
propri compiti istituzionali per essere ordinariamente impiegato, al pari dei detenuti,
ad espletare qualsiasi lavoro di meccanica e/o di carrozzeria, pratica questa del tutto
illegittima che, ben lungi dall’essere contrastata, è stata di fatto avallata dal
Provveditore.
Come se ciò non bastasse, all’interno dell’officina meccanica è stata istituita
arbitrariamente anche una sorta di carrozzeria abusiva che opera in palese
violazione della normativa vigente, esponendo a seri rischi la salute di coloro che vi
lavorano, trattandosi di una struttura non rispondente ai canoni di legge che, oltre a
non disporre di un forno per la verniciatura, risulta completamente priva di un
adeguato impianto di aerazione.
Corre altresì l’obbligo di evidenziare il ricorso illegittimo al lavoro straordinario del
PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA dal momento che il lavoro straordinario
dovrebbe essere motivato esclusivamente da improcrastinabili e/o indifferibili
esigenze di servizio, connesse a compiti istituzionali, di conseguenza, la riparazione
dei mezzi dell’Amministrazione, non rientrando nei compiti istituzionali del Corpo
non potrà mai giustificare l’effettuazione di un numero esorbitante di ore di
straordinario che oscilla tra le 40 e le 60 ore mensili a dispetto delle smentite del
Provveditore secondo il quale il personale effettuerebbe una media di 20 ore mensili.
Fatto assai più grave, ove riscontrato, sarebbe poi quello che avrebbe indotto
l’Amministrazione, alla perenne ricerca di manodopera a bassissimo costo, a far
espletare ai detenuti impiegati presso la suddetta officina prestazioni lavorative
straordinarie non remunerate, circostanza che è peraltro agevole verificare
attraverso un semplice controllo del registro di entrata e di uscita dei detenuti dal
quale si evincerebbe che gli stessi, in luogo delle previste 6 ore lavorative, ne
effettuerebbero in alcuni casi anche 9 senza essere retribuiti per le ore eccedenti le 6
ordinarie.
A tal proposito sarebbe davvero imbarazzante se qualcuno dovesse denunciare
all’Associazione Antigone una tale forma di sfruttamento nei confronti di soggetti
detenuti da parte dell’Amministrazione penitenziaria e se tale sfruttamento dovesse
essere effettivamente riscontrato.
Alla luce di quanto espresso in narrativa, vista l’estrema delicatezza delle questioni
poste, se quanto richiesto al Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, ovvero l’avvio di urgenti ed indifferibili attività ispettive finalizzate a
verificare la fondatezza delle violazioni ipotizzate, trascorso il termine perentorio di
giorni otto dalla ricezione della presente, non dovesse trovare positivo riscontro, il
Si.N.A.P.Pe, senza ulteriore preavviso, procederà di propria iniziativa ad effettuare
una denuncia circostanziata dei fatti all’Autorità Giudiziaria, affinché tale organo
possa effettuare le dovute indagini al fine di verificare l’eventuale sussistenza di
ipotesi di reato da perseguire.
Si rappresenta altresì che è intenzione di questa O.S. procedere ad informare
l’opinione pubblica e le Autorità Politiche e Parlamentari di quanto sopra esposto, al
fine di tentare, quale extrema ratio, di scuotere dall’inaccettabile quanto
imperdonabile inerzia, dietro la quale si sono trincerati, i vertici del Ministero della
Giustizia, del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dello stesso
Provveditorato Regionale per la Lombardia, finora imperturbabilmente quanto
irresponsabilmente sordi a qualsiasi rivendicazione in merito a quanto sopra
segnalato.
In attesa di urgente riscontro sugli intendimenti di codesto Organo in merito a
quanto sopra esposto, si porgono distinti saluti.

CR Milano Bollate – Gestione Personale di Pol Pen in servizio presso l’officina regionale – remunerazione lavoro straordinario – richiesta ispezione

leave a comment