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Casa di Reclusione Milano Bollate – Problematiche Caserme Agenti

Marzo 10, 2015 Sinappe Comments Off

Egr. Sig. Direttore,
con la presente la scrivente O.S. intende significarLe in premessa che il riscontro pervenutoci
alla nostra nota n. 111 Seg. Reg. del 08/01/2015 è da considerarsi tutt’altro che soddisfacente.
Appare infatti perlomeno inverosimile che questa Direzione non sia in possesso di alcun
documento che attesti la conformità delle unità abitative della Caserma Agenti della II^ Casa di
Reclusione di Milano Bollate ai criteri minimi di abitabilità ed ai requisiti igienico sanitari sanciti
inderogabilmente dalla normativa vigente in materia, soprattutto alla luce del fatto che la S.V.,
in qualità di Direttore della predetta struttura, è pienamente e direttamente responsabile
nonché garante del pieno rispetto di quanto previsto dal D.P.R. 81/08, così come dalla Tabella
“A” dell’A.N.Q. nonchè dal D.M. 5 luglio 1975 relativamente a tutte le unità abitative inserite
nel blocco “Caserma Agenti” con la logica conseguenza che, in sede di eventuale contenzioso,
nella Sua veste di Dirigente della struttura de quo, sarà chiamato a rispondere sia della
sussistenza che della conformità alla normativa vigente della documentazione richiestagli a suo
tempo dalla scrivente O.S. e che Lei asserisce di non poter produrre in quanto detenuta dal
Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Nella contestata nota di riscontro codesta Direzione fa riferimento a non meglio precisate
planimetrie in suo possesso attraverso le quali sarebbero state determinate le dimensioni delle
unità abitative della Caserma Agenti, tuttavia, nonostante la scrivente O.S. avesse prodotto
istanza formale di ricevere copia della predetta documentazione al fine di verificarne
l’attendibilità, la richiesta in questione è rimasta inevasa senza peraltro alcuna motivazione a
sostegno di tale inottemperanza.
Alla luce di quanto sopra esposto il Si.N.A.P.Pe con la presente Le rinnova formale istanza di
avere copia della documentazione in possesso di questa Direzione da cui si evincerebbero
le effettive dimensioni delle unità abitative inserite nel blocco “Caserma Agenti”, onde
valutarne l’attendibilità, corredata da un’esposizione chiara e dettagliata della procedura
adottata per la determinazione degli importi da corrispondere quali quote forfettarie per la
fruizione delle camere singole (euro 41,70) e delle camere triple (euro 64,26) onde
garantire la piena soddisfazione dei principi di trasparenza ai quali ogni pubblica
amministrazione deve obbligatoriamente uniformarsi nella sua azione amministrativa,
nonché consentire a questa O.S. l’effettuazione di un’attenta verifica dell’esattezza dei calcoli
effettuati con riferimento ai criteri ed agli importi stabiliti dal Superiore Ufficio Dipartimentale.
Tanto premesso, la scrivente O.S., Le chiede altresì di essere portata a conoscenza dei dati
relativi all’assegnazione formale in regime di esclusività delle unità abitative inserite nel blocco
Caserma Agenti nonché delle risultanze della verifica, che si presume essere stata
effettuata, dell’effettivo versamento della prevista quota forfettaria per la fruizione delle
predette unità abitative da parte di tutti gli assegnatari.
Nella fattispecie il Si.N.A.P.Pe intende avere un’esatta cognizione di quante delle 112 camere
singole e delle 72 camere triple individuate dal decreto del Direttore Generale delle Risorse
Materiali dei Beni e dei Servizi siano state formalmente assegnate in uso esclusivo, di quanti
siano gli assegnatari in via esclusiva e continuativa delle unità abitative in questione suddivisi
per tipologia di stanza (singola/tripla), di quanti, siano essi appartenenti al comparto sicurezza
ovvero al comparto ministeri, nonostante non abbiano ancora sottoscritto il previsto verbale di
assegnazione, risultino tuttora occupare a titolo esclusivo camere della Caserma Agenti, di
quanti, pur occupando camere della Caserma Agenti a titolo esclusivo, a seguito di
assegnazione formale o comunque di situazione di fatto, non abbiano ancora provveduto a
versare tramite bonifico la prevista quota forfettaria così come stabilito dall’Ordine di Servizio
n. 852 del 23/01/2015, nonché quali provvedimenti ha assunto la Direzione a carico di
costoro al fine di recuperare le somme non versate e di sanzionare disciplinarmente
l’inottemperanza del predetto Ordine di Servizio.
Le sopraccitate richieste trovano il loro legittimo fondamento oltre che nelle prerogative
sindacali finalizzate a verificare la legittimità e l’imparzialità dell’azione amministrativa, anche
nelle numerose rimostranze pervenute alla scrivente O.S. da parte del personale che,
correttamente, ha ottemperato in maniera scrupolosa a quanto disposto dal citato ordine di
servizio, il quale lamenta la presenza di un congruo numero di soggetti che, approfittando della
confusione, che tuttora regna sovrana, nonché della totale assenza di controlli,
continuerebbe a fruire a titolo esclusivo di camere della Caserma Agenti senza corrispondere la
prevista quota forfettaria.
Giova evidenziare che, paradossalmente, la stessa Direzione non ha ottemperato a
quanto da essa stessa disposto nell’ ordine di servizio de quo per quanto attiene alla
predisposizione delle camere da adibire ad uso spogliatoio (a titolo gratuito), considerato che
gli assegnatari di tali camere ne possiedono stabilmente la relativa chiave, contravvenendo
palesemente a quanto stabilito con atto d’indirizzo del 12/12/2013 dal sig. Capo del
Dipartimento, opportunamente richiamato nell’ordine di servizio di cui trattasi, il quale prevede
in presenza di tale circostanza, che la stanza sia da considerare in regime di fruizione
esclusiva con conseguente obbligo di versamento della relativa quota forfettaria,
inoltre, la Direzione medesima, per quanto ci consta, contravvenendo al punto “D”
dell’ordine di servizio in questione, a distanza di circa due mesi dalla sua entrata in vigore,
non ha ancora provveduto ad effettuare alcun controllo delle camere destinate a
spogliatoio onde verificare l’eventuale indebita apposizione di letti all’interno delle stesse,
mentre da più parti ci giunge voce che qualcuno, approfittando di tale assenza di controlli,
pernotterebbe con una certa regolarità in tali stanze assegnate a titolo gratuito per essere
fungibili esclusivamente come spogliatoi.
Ovviamente i controlli di cui trattasi dovranno tassativamente risultare da un atto
formale redatto e sottoscritto dal personale preposto agli stessi nel quale se ne dovrà
attestare l’esito con particolare riferimento ad eventuali anomalie riscontrate le quali dovranno
comportare quale logica e doverosa conseguenza l’immediata attivazione da parte di questa
Direzione di un procedimento disciplinare a carico dei trasgressori.
A tal proposito giova ricordare a codesta Direzione che la normativa tuttora vigente per il
pubblico impiego prevede l’obbligatorietà dell’azione disciplinare, di conseguenza la
mancata attivazione di procedimenti disciplinari (per buonismo, per indolenza, o
addirittura per dolo) o il loro immotivato abbandono è causa di responsabilità
disciplinari, amministrativo-contabili e penali in capo all’inerte dirigenza.
Sempre con riferimento all’ordine di servizio in argomento appare poi del tutto incomprensibile
e priva di senso la richiesta di indicare nel bonifico con il quale si provvede al versamento della
quota forfettaria il codice fiscale del versante, dato questo assolutamente non richiesto dai vari
istituti bancari nei moduli predisposti per l’effettuazione dei bonifici.
Tale richiesta è del tutto immotivata ed in quanto tale va eliminata dal testo del predetto
ordine di servizio poiché non fa altro che alimentare confusione dal momento che lo stesso
personale dei vari istituti di credito sconsiglia vivamente di apporre nei moduli predisposti per i
bonifici voci ivi non espressamente richieste, di conseguenza, considerato che i predetti
moduli sono predisposti in ottemperanza a quanto richiesto dalla normativa vigente
in materia e che a nessun titolo tali norme possono essere derogate e/o integrate da
un semplice ordine di servizio si richiede l’emanazione immediata di un avviso nel quale
venga chiarito che non deve essere inserito il codice fiscale del versante nel modulo
predisposto per l’effettuazione del bonifico in quanto trattasi di dato non richiesto dalla legge,
quindi non solo superfluo, ma del tutto inutile.
Si rappresenta sin d’ora che, ove la presente nota non dovesse trovare adeguato ed esaustivo
riscontro in ogni suo punto, ravvisandosi potenziali profili di responsabilità
amministrativo/contabile a carico di codesta Direzione, la scrivente O.S., da sempre
garante del rispetto delle regole e della legalità, procederà doverosamente a segnalare
quanto esposto in narrativa alla competente sezione regionale della Corte dei Conti,
affinché avvii un’adeguata attività d’indagine, adottando, ove fossero riscontrate le violazioni
ipotizzate, i dovuti provvedimenti correttivi e/o sanzionatori.
A margine di quanto sopra esposto, si ribadisce che è comunque intenzione della scrivente
O.S. avviare un percorso di tutela legale del personale di Polizia Penitenziaria con
conseguente attivazione di un contenzioso che avrà necessariamente anche questa Direzione
come controparte, nell’eventualità in cui dal tavolo sindacale, avente tra l’altro ad oggetto gli
alloggi collettivi di servizio, convocato dal sig. Capo del Dipartimento dell’ Amministrazione
Penitenziaria il 25 marzo p.v., non scaturiscano soluzioni eque e condivisibili della problematica
in argomento.
In attesa di cortese ed urgentissimo riscontro in merito a tutti i punti esposti nella presente
nota sindacale, l’occasione è gradita per porgerLe deferenti saluti.

VERTENZA SINAPPE DEL 10 MARZO 2015 – CASERMA AGENTI – C R BOLLATE