Sta per prendere le mosse nel territorio calabrese il maxi processo di „ndrangeta “Rinascita Scott” ed amareggia non poco la discussione che è stata effettuata sul punto in relazione all‟assenza di un‟aula bunker in Calabria capace di ospitare il processo. Prima di individuare la soluzione della tensostruttura da impiantarsi presso la CC di Catanzaro, si è finanche ipotizzato – con il parere contrario degli inquirenti – di celebrare il processo fuori dai confini territoriali: “sarebbe una grande sconfitta per lo Stato. Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che un processo di mafia non si celebra nel territorio del commesso reato” afferma il Procuratore Gratteri. Seppur scongiurato il rischio di delocalizzazione, mentre si ragiona sinanche della trasformazione dei locali di un call center, resta in essere l‟annosa questione dell‟aula bunker annessa alla Casa Circondariale di Catanzaro. Inaugurata nel 1996, e realizzata «secondo canoni di assoluta efficienza, sicurezza, ampia ricettività e con un impegno economico non indifferente», dopo meno di un decennio di operatività è stata inspiegabilmente interdetta. Ad oggi si ragiona di individuazione di nuovi spazi, di nuove ubicazioni, di nuovi importanti impegni di spesa, mentre nessuna parola viene spesa per un eventuale risanamento della struttura in questione che per alcuni anni ha di fatto ottemperato al proprio compito e che a livello logistico meglio risponde a criteri di efficienza e funzionalità. Se la questione fosse stata affrontata per tempo è evidente che sarebbe stata inutile anche tutta la discussione attuale. Ma di certo, seppur non si può tornare indietro, è doveroso guardare in maniera progettuale al prossimo futuro e ragionare in termini di investimenti affinché si restituisca dignità e senso al progetto che condusse all‟esecuzione di un‟opera importante quale quella in commento. Per questi motivi, il Si.N.A.P.Pe si unisce alle sollecitazioni della Procura di Catanzaro affinché si proceda al ripristino di funzionalità della preesistente aula bunker annessa alla CC del Capoluogo calabrese.
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Processo “Rinascita Scott” – aula bunker Catanzaro
Illustre Ministro, Egregi in indirizzo
Sta per prendere le mosse nel territorio calabrese il maxi processo di „ndrangeta “Rinascita Scott” ed amareggia non poco la discussione che è stata effettuata sul punto in relazione all‟assenza di un‟aula bunker in Calabria capace di ospitare il processo. Prima di individuare la soluzione della tensostruttura da impiantarsi presso la CC di Catanzaro, si è finanche ipotizzato – con il parere contrario degli inquirenti – di celebrare il processo fuori dai confini territoriali: “sarebbe una grande sconfitta per lo Stato. Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che un processo di mafia non si celebra nel territorio del commesso reato” afferma il Procuratore Gratteri.
Seppur scongiurato il rischio di delocalizzazione, mentre si ragiona sinanche della trasformazione dei locali di un call center, resta in essere l‟annosa questione dell‟aula bunker annessa alla Casa Circondariale di Catanzaro.
Inaugurata nel 1996, e realizzata «secondo canoni di assoluta efficienza, sicurezza, ampia ricettività e con un impegno economico non indifferente», dopo meno di un decennio di operatività è stata inspiegabilmente interdetta.
Ad oggi si ragiona di individuazione di nuovi spazi, di nuove ubicazioni, di nuovi importanti impegni di spesa, mentre nessuna parola viene spesa per un eventuale risanamento della struttura in questione che per alcuni anni ha di fatto ottemperato al proprio compito e che a livello logistico meglio risponde a criteri di efficienza e
funzionalità.
Se la questione fosse stata affrontata per tempo è evidente che sarebbe stata inutile anche tutta la discussione attuale. Ma di certo, seppur non si può tornare indietro, è doveroso guardare in maniera progettuale al
prossimo futuro e ragionare in termini di investimenti affinché si restituisca dignità e senso al progetto che condusse all‟esecuzione di un‟opera importante quale quella in commento.
Per questi motivi, il Si.N.A.P.Pe si unisce alle sollecitazioni della Procura di Catanzaro affinché si proceda al ripristino di funzionalità della preesistente aula bunker annessa alla CC del Capoluogo calabrese.
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